L'albero tende
i suoi rami secchi
verso il mio collo
Lo andavo a cercare
nei giorni di pioggia
per essere in mezzo solo alle foglie
e non perire niente nascosto
col senno scomposto
andavo a gioire
delle asperità
Il monte era sano
dell'alto sovrano
a rider del cielo
che pativa già
miseria dal fondo
un riso profondo
davanti ai graffiti
della nuova età
Non so se importa
ma dalla porta
verrà dondolando
un uomo di neve
che parla di fango
di quando era quando
la luna gioiva
soltanto a metà
Nulla mi toglie
da dentro quel mostro
che mangia catene
nell'oscurità
mano graziosa
altera e affettuosa
che non uccide
ma non per pietà
Colore rosso
traccia di passo
segno che vuole
sparire già
giù nei tombini
vuole mischiare
acido lattico
con verità